L’incidenza di perdita degli arti è, purtroppo in costante aumento (si stimano circa 10-15 milioni di amputati in tutto il mondo) a causa di malattie vascolari (54%) – inclusi diabete e arteriopatia periferica – traumi (45%) e tumori (meno del 2%).Di conseguenza aumenta anche l’esigenza di dispositivi protesici. I produttori lavorano per fare in modo che le protesi restino al passo con lo stile di vita delle persone che si trovano a dover ricorrere ad arti sostitutivi, dagli anziani a coloro che praticano attività sportive estreme.
Le soluzioni di tenuta sono componenti essenziali di questi dispositivi. Ogni tenuta svolge una funzione specifica per ottenere prestazioni ottimali nell’insieme e la varietà di tenute disponibili permette una maggiore libertà di movimento ai pazienti.
Oggi la maggior parte delle protesi prevede un impianto idraulico incorporato che consente all’utente di cambiare il livello di ammortizzazione per attenuare anche gli impatti più intensi. E’ necessaria una configurazione complessa di diverse tenute per prevenire l’ingresso di impurità nel sistema e mantenere il fluido idraulico all’interno del cilindro
I sistemi più avanzati dispongono di un microprocessore intelligente che li rende capaci di ‘apprendere’ e apportare gli adattamenti necessari quando l’utente della protesi è in piedi, cammina, corre o sale le scale.
Sistemi di tenuta particolarmente robusti sono richiesti per i cilindri idraulici di protesi avanzate per le ginocchia e le caviglie. Per entrambe queste applicazioni, i sistemi di tenuta per il pistone e l’asta nelle protesi sono simili. Le caviglie sono però più compatte, i dispositivi presentano una corsa più corta e devono consentire un certo livello di rotazione: tutto questo rende il carico laterale più problematico ed è dunque più difficile ottenere prestazioni soddisfacenti.
Un’ importante valutazione riguarda inoltre la compatibilità dei materiali di tenuta con il fluido lubrificante, per assicurarsi che la protesi abbia la massima durata indipendentemente dalla temperatura.
Per quanto riguarda attrito e conseguente shock da impatto per l’utente, è fondamentale l’utilizzo di materiali a basso attrito, aggiungendo uno o due anelli di usura sul pistone per mantenerlo allineato correttamente in caso di carico laterale.
Inoltre, per massimizzare la vita utile della protesi, i materiali di tenuta e cuscinetto devono essere compatibili con il materiale dell’alesaggio del cilindro, la finitura superficiale e i rivestimenti.
Soluzioni di tenuta sempre più innovative accompagnano gli sviluppi tecnologici delle protesi che sembrano non avere limiti.
fonte: t-time magazine, da www.trelleborg.com