Nelle applicazioni di tenuta dinamica un fattore molto importante che influenza la qualità della guarnizione è l’attrito. Mantenere basso l’attrito tra le parti in movimento consente una migliore funzionalità dell’impianto (esso causa infatti calore, dissipazione di energia, perdite e usura), ma può significare anche un aumento delle perdite causate dalla riduzione dell’aderenza della guarnizione alle superfici di tenuta.
L’esatta valutazione dell’attrito è molto complessa, perché dipende da molti fattori: la geometria e il materiale della guarnizione, la viscosità del fluido (che contribuisce ad abbassare il coefficiente d’attrito costituendo un film sottile tra parete e guarnizione), la pressione (l’attrito tende ad essere superiore alle basse pressioni e a diminuire al crescere della pressione stessa), la temperatura, la velocità, il grado di rugosità (superfici con un elevato grado di rugosità comportano un maggiore attrito con conseguente deterioramento e usura delle tenute), la finitura superficiale (si nota generalmente un rapido incremento d’attrito in corrispondenza di superfici grezze e di strutture deformate a freddo rispetto a quelle finemente lavorate).
fonte: elastotech.it