La tecnologia di tenuta sottomarina si è evoluta nel tempo, compiendo notevoli progressi. Inizialmente, per le applicazioni off-shore, si utilizzavano o-ring dotati di due anelli di backup. Questi anelli impedivano che gli o-ring in elastomero estrudessero nella parte meccanica ad alta pressione. L’estrusione non conduce istantaneamente alla rottura della guarnizione ma, dopo un po’ di tempo, può causare perdite regolari.
Per adattarsi agli standard sempre più stringenti degli ambienti HTHP, gli OEM hanno sviluppato guarnizioni alternative agli o-rings: le guarnizioni a T. Queste comprendono una sezione trasversale a forma di T e due anelli di supporto, realizzati spesso in PTFE o PEEK.
La progettazione delle guarnizioni a T si serve della pressione di sistema per energizzare attivamente gli anelli di supporto, garantendo un’efficiente resistenza all’estrusione in applicazioni a pressione singola e bidirezionale, in condizioni statiche e dinamiche.
Rimaneva tuttavia da fronteggiare la la sfida insita nell’installazione di un sistema di tenuta a tre componenti a migliaia di piedi sotto il livello del mare, utilizzando un veicolo a controllo remoto (ROV). Gli OEM hanno perciò introdotto le tenute in materiale elastico, conosciute anche come tenute a molla e tenute tipo a T all in one. Esse comprendono un elastomero ad alto modulo e due molle integrate antiestrusione.
La guarnizione elastica elimina la necessità di manipolare gli elementi antiestrusione, riducendo al minimo la complessità dell’installazione e il rischio di danneggiare gli elementi della guarnizione.
Un’ulteriore evoluzione delle tenute sottomarine è rappresentata dalle guarnizioni elastiche in perfluoroelastomero introdotte da Precision Polymer Engineering, marchio distribuito da Fridle Group. Queste guarnizioni sono progettate per resistere alle più dure condizioni operative del settore oil&gas.
fonte: it.prepol.com