Le capacità di tenuta dell’O-Ring dipende sia dalla corretta scelta della mescola e delle dimensioni dello stesso, sia dalla finitura delle superfici della sede e dai giochi tra gli elementi. Quando gli O-Ring sono chiamati a esercitare la tenuta in circuiti nei quali la pressione raggiunge valori elevati, uno dei rischi che deve essere considerato è quello dell’estrusione dell’anello dalla sede. Per evitare questo rischio si possono utilizzare gli anelli antiestrusione.
Essi sono progettati e realizzati in modo da garantire un’ottima prestazione di tenuta al contatto con l’O-Ring: la curvatura che presentano sul lato di appoggio, la scelta accurata del grado di durezza della mescola e la caratteristica di essere fabbricati in pezzo unico, senza giunzioni, garantiscono l’assenza di elementi che possono danneggiare l’O-Ring.
Le mescole scelte per la realizzazione degli anelli antiestrusione devono rispondere a tutti i requisiti di compatibilità ai fluidi richiesti agli O-Ring, ma devono presentare anche elevata durezza per sopportare gli alti carichi di pressione e un’elevata resistenza all’usura e all’invecchiamento.
Una mescola molto impiegata per la realizzazione degli anelli antiestrusione è l’ NBR, cui vengono aggiunti particolari elementi che ne migliorano il comportamento in temperatura. Gli anelli antiestrusione risultano particolarmente adatti in anelli di grandi dimensioni e si rivelano utili quando il gioco tra le parti risulta difficilmente controllabile o variabile a seconda delle condizioni di lavoro. Inoltre il loro impiego permette di aumentare la pressione massima raggiungibile all’interno del sistema, senza variare il tipo di O-Ring o le finiture delle superfici di contatto. Possono essere impiegati singoli o in coppia nei casi in cui la pressione sull’O-Ring possa essere esercitata in entrambe le direzioni.
fonte: elastotech.it