In diverse applicazioni nel settore aerospaziale, farmaceutico/medicale, petrolifero e del gas, alimentari, lattiero-caseario, le tenute in elastomero devono resistere alle basse temperature. In queste condizioni gli elastomeri si raffreddano, diventano più rigidi e quindi perdono la loro flessibilità.
In certi elastomeri la diminuzione di temperatura può provocare, oltre che il normale irrigidimento, la cristallizzazione del materiale. Questa può avvenire lentamente o essere localizzata, dando luogo a zone in cui la guarnizione si appiattisce. In tali circostanze, essendo ancora lontano dal punto di massima fragilità, il materiale può essere ancora funzionale se energizzato da un altro elemento che agisce da molla elastica. In tutti i normali elastomeri la composizione chimica influenza le caratteristiche del materiale alle basse temperature. Una durezza superiore di solito riduce la temperatura minima d’esercizio e rende il materiale meno flessibile.
Spesso, per scegliere un materiale con una qualità adeguata a soddisfare i requisiti di una varietà di applicazioni, è necessario trovare un compromesso.
Per determinare le capacità di tenuta degli elastomeri alle basse temperature sono disponibili una serie di prove standard:
- Ritrazione dovuta alla temperatura (ASTM D1329 / ISO2921)
- Temperatura di transizione vetrosa, Tg (ASTM D7426 / ISO22768)
- Fragilità (ASTM D2137 / ISO812)
- Torsione/Irrigidimento
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fonte: it.prepol.com