L’omogeneizzazione, che si ottiene per mezzo di apparecchi omogeneizzatori, è un’operazione unitaria mediante la quale una miscela eterogenea viene resa omogenea. Tale operazione richiede che gli ingredienti siano lavorati fino ad una dimensione di particella o globulo uniforme. L’impiego dell’omogeneizzatore nel trattamento di comuni prodotti alimentari permette di ottenere diversi benefici: stabilità, uniformità, lunga durata, digeribilità, miglior aspetto, perfezionamento dei sapori. L’industria dei derivati del latte è la maggiore utilizzatrice di omogeneizzatori, ma questi sono ora utilizzati per molti altri prodotti alimentari, come emulsioni di aromi, nettari di frutta, tuorlo d’uovo, sughi e salse di pomodoro, formulazioni per la prima infanzia definite appunto omogeneizzati (di carne, di pesce, di frutta).
Anche l’industria cosmetica trova interesse nell’impiego dell’omogeneizzazione per ottenere emulsioni più stabili, più uniformi e performanti. Nell’industria farmaceutica, il processo meccanico dell’omogeneizzazione consente di accedere ad enzimi, proteine, liposomi e sostanze attive intracellulari senza ricorrere a lisi chimica delle membrane.
L’aumento della superficie delle particelle micronizzate è vantaggiosa anche nell’industria chimica e petrolchimica perché le reazioni di trasformazione vengono fortemente agevolate.
Gli omogeneizzatori rappresentano un’applicazione impegnativa per i sistemi di tenuta. La presenza contemporanea di altissime pressioni, elevate velocità di scorrimento e fluidi spesso abrasivi richiede l’utilizzo della giusta combinazione tra design e materiali.
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fonte: fbitalia.it